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Posts Tagged ‘hobbes’

La parola ‘società’ da alcuni sociologi è definita come “l’insieme dell’economia, distinto da e contrapposto a coloro che ne consumavano i prodotti senza contribuirvi con il lavoro”. È esattamente questo il significato di “società civile”, espressione divenuta comune dopo la pubblicazione del saggio omonimo di A. Ferguson (1767).
La divisione che Saint-Simon stabilisce tra “industriali” e “oziosi” è un altro modo di codificare l’opposizione tra la società e gli ordini tradizionali.
Il suo allievo, A. Comte, sarà ancora più esplicito: “Nel nostro linguaggio la ‘società’, la ‘società industriale’, la ‘industria’ sono termini esattamente sinonimi. Si deve quindi convenire che ogni uomo il quale produca in modo utile per la società è, per questo solo fatto, membro della società; che ogni uomo il quale non produca nulla è, per questo solo fatto, al di fuori della società e nemico della società”.
Nel suo libro “La crisi delle democrazie contemporanee”, Antonio Meneghetti scrive, a proposito dell’origine della società, che “sull’origine della società – giuridica, democratica, rappresentativa, di diritto, etc. – bisogna rimettersi ai principi di Thomas Hobbes (…) affinché qualunque uomo non sia lupo all’altro (homo homini lupus), è meglio fare un patto in cui ognuno limita il proprio egoismo, c’è uno scambio, una limitazione di libertà, di arbitrio per ognuno, però tutti, dopo aver tagliato una parte del proprio egoismo e volitività, costituiscono un punto sovrano a tutti, creando lo Stato, il risultato, il prodotto, il pattuito, il confermato, il legalizzato da tutti coloro che si sono autolimitati nel proprio egoismo ed hanno fatto partecipazione a questa unica potestà, autorità, forza. Questo diventa il principio del “giusto”.”

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